La Fazenda in Piazza Ormea contro Sfruttamento e Speculazione

Giovedì scorso, a due settimane dall’occupazione e riapertura degli spazi di Via Boccea 506, (“La Fazenda”) le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nello stabile sgomberandolo. Durante l’operazione di sgombero la polizia ha rotto le finestre dell’edificio, danneggiato e distrutto oggetti. Ci hanno spinto fuori, messo le mani in faccia, sequestrato foto e volantini e una ragazza che cercava di avvisare la sua probabile assenza a lavoro è stata presa per il collo da un agente. Dieci le identificazioni.
Questo atto di forza è l’ennesima conferma di come le istituzioni intendono  affrontare l’emergenza abitativa non in termini politici ma esclusivamente come questione di ordine pubblico.
Oltre a soddisfare l’emergenza abitativa di una ventina di nuclei familiari, il lavoro svolto in queste due settimane aveva restituito questi spazi ad una socialità fuori dalla logica del profitto, in una zona come quella di Roma nord dove la mancanza di servizi e di luoghi di aggregazione rende veramente difficile una vita dignitosa.
In queste due settimane le realtà associative e gli abitanti del territorio hanno condiviso con noi questa esperienza, contribuendo alla pulizia e alla sistemazione degli spazi e partecipando attivamente alle iniziative.
Riteniamo gli stabili e gli spazi di Via Boccea 506 una risorsa preziosa per  il bene comune degli abitanti di questo quadrante e non vogliamo che torni nelle mani della speculazione come accade per moltissimi spazi in questa città.
Vogliamo dimostrare che è possibile soddisfare esigenze collettive e bisogni individuali attraverso percorsi di autorganizzazione e partecipazione dal basso, dove tutti e tutte possiamo migliorare le nostre vite con soluzioni fuori dalla logica di rendita, speculazione e sfruttamento.
Per questo invitiamo tutti\e a partecipare sabato 21 aprile alla giornata in Piazza Ormea durante la quale, dalla mattina alla sera, troveranno espressione tutte quelle iniziative portate avanti dentro la FAZENDA.
Sgomberi e repressione non fermeranno tutte le istanze sociali che in queste  settimane sono emerse.
TUTTI\E IN PIAZZA!

APPUNTAMENTO ORE 13 A PIAZZA ORMEA (CASALOTTI) – FINO A SERA: PRANZO,
ASSEMBLEA SULLA GESTIONE PUBBLICA DI VIA BOCCEA 506, SPORT, GIOCHI, DIBATTITI, MUSICA, CINEMA

CASA PER TUTTI E TUTTE

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La “Fazenda” resiste!

Oggi alle 9.30, a due settimane dalla riapertura degli spazi di Via Boccea 506, (“La Fazenda”) le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nello stabile sgomberandolo. Durante l’operazione di sgombero la polizia ha rotto le finestre dell’edificio, danneggiato e distrutto oggetti. Ci hanno spinto fuori, messo le mani in faccia, sequestrato foto e volantini e una ragazza che cercava di avvisare la sua probabile assenza a lavoro è stata presa per il collo da un agente. Dieci le identificazioni, nessun arresto. Questo atto di forza è l’ennesima conferma di come le istituzioni intendono affrontare l’emergenza abitativa come un questione esclusivamente di ordine pubblico. Oltre a soddisfare l’emergenza abitativa di un gruppo di persone, Il lavoro svolto in queste due settimane aveva restituito questi spazi ad una socialità fuori dalla logica del profitto, in una zona come quella di Casalotti dove la mancanza di servizi e di luoghi di aggregazione rende veramente difficile una vita dignitosa. In queste giornate le realtà associative e gli abitanti del territorio hanno condiviso con noi  questa esperienza, contribuendo alla pulizia e alla sistemazione degli spazi e partecipando attivamente alle iniziative. In questo momento l’importante è far sì che una risorsa preziosa come gli stabili di Via Boccea 506 non torni nelle mani della speculazione, che sgomberi e denunce non arrestino la lotta. Vogliamo dimostrare che è possibile soddisfare esigenze collettive e bisogni individuali attraverso percorsi di partecipazione dal basso, dove tutti e tutte possiamo migliorare le nostre vite con soluzioni fuori dalla logica di profitto, speculazione  e sfruttamento. Non è un caso che questa operazione sia stata effettuata durante la settimana di  mobilitazione nazionale a sostegno della lotta NOTAV contro l’esproprio dei terreni per lasciar spazio alla  costruzione del tunnel per la linea ad alta velocità Torino-Lione. Come in Val  Susa, ripartiamo dai nostri territori per riprenderci quello che dall’alto ci hanno rubato: case, socialità, pezzi di vita, in un quadrante come quello di Roma Nord-Ovest  dove i problemi sono reali ed evidenti. Rilanciamo convocando un’

  • ASSEMBLEA PUBBLICA SABATO 14 ORE 10 A PIAZZA ORMEA

Casa per tutti e tutte, La Fazenda

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Risposta dell’assemblea No Tav di Roma all’appello per l’11 aprile

Settimana di lotta NOTAV

L’11 aprile la Val di Susa chiama nuovamente alla mobilitazione in ogni città. Questo appello è rivolto a tutte le persone che, in questi lunghi mesi di occupazione militare, di lotta e resistenza, si sono schierati in ogni dove a fianco di chi si oppone al progetto TAV.

E’ chiaro ormai che la lotta No Tav è la lotta di tutti coloro che si battono contro la devastazione del territorio, contro la definitiva trasformazione in merce delle nostre vite.

Le ragioni NOTAV si trovano in ogni ospedale che chiude, nei finanziamenti negati all’istruzione, in ogni pezzo di terra ceduto alla cementificazione, in ogni persona che perde la casa, nella libertà di licenziare regalata ai padroni, in ogni persona privata della libertà.

Il 27 febbraio scorso Luca, un amico e compagno, ha rischiato di morire nel tentativo di intralciare l’esproprio delle terre della Maddalena.
In quell’occasione hanno occupato militarmente un altro pezzo di terra, l’hanno cintata con reti, jersey e filo spinato.

Il prossimo mercoledì 11 aprile gli ufficiali giudiziari ratificheranno l’esproprio delle terre dei valsusini. Un’ipocrisia legale sancirà così l’allargamento del cantiere e da quel giorno le ditte potranno cominciare di fatto i lavori.

Sarà una settimana in movimento per portare la valle in città, una settimana di lotta contro quelle politiche speculative che stanno trasformando ogni pezzo di mondo in un’occasione per fare profitti.

Una possibilità per connettere le resistenze che si stanno opponendo a questi folli progetti: dall’esperienze di autogestione degli orti urbani, ai comitati contro le discariche e gli inceneritori, dalle lotte contro la cementificazione selvaggia, all’ occupazione di spazi contro le speculazioni.

Dalla lotta in Val Susa a quella contro l’inceneritore di Albano, anche questa volta i NOTAV ci saranno. Con creatività e determinazione saremo lì e saremo ovunque sia possibile inceppare la macchina dello sfruttamento
Mercoledì 11 Aprile
dalle 17 a Piazzale Tiburtino: presidio informativo/crativo in solidarietà
con la Val di Susa in lotta.
Giovedi 12 Aprile
dalle 18 presso il presidio NOTAV: incontro con i comitati
territoriali della provincia di Roma contro inceneritori e discariche.
Venerdi 13 Aprile
dalle ore 18 presso il presidio NOTAV: incontro con le esperienze di
lotta contro la cementificazione nei quartieri di Roma.
Sabato 14 Aprile
dalle ore 10 presso il presidio NOTAV: tutti e tutte insieme al Corteo ad Albano per dire no alla sentenza del consiglio di stato che di fatto autorizza la costruzione dell’inceneritore.
Domenica 15 Aprile
dalle 12 presso il presidio NoTAV pranzo sociale e alle ore 15 incontro con gli/le abitanti della Val di Susa.

Ancora una volta, la val di Susa è ovunque.

A SARA’ DURA

Assemblea NoTAV di Roma

Per informazioni e aggiornamenti: http://www.romanotav.info/#

 

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Appello nazionale dal movimento NoTav

Questo appello è rivolto a tutti gli uomini e donne che, in questi lunghi mesi di occupazione militare, in questi mesi di lotta e resistenza NoTav, si sono schierati al nostro fianco in ogni dove d’Italia.

Grazie a voi è stato chiaro a chi ha cuore e intelligenza che la lotta dei No Tav di quest’angolo di Piemonte è la lotta di tutti coloro che si battono contro lo sperpero di denaro pubblico a fini privatissimi, contro la devastazione del territorio, contro la definitiva trasformazione in merce delle nostre vite e delle nostre relazioni sociali.

Difendere la propria terra e la propria vita è difendere il futuro nostro e di tutti. Il futuro dei giovani condannati alla precarietà a vita, degli anziani cui è negata una vecchiaia dignitosa, di tutti quelli che pensano che il bene comune non è il profitto di pochi ma una migliore qualità della vita per ciascun uomo, donna, bambino e bambina. Qui e ovunque.

In ogni ospedale che chiude, in ogni scuola che va a pezzi, in ogni piccola stazione abbandonata, in ogni famiglia che perde la casa, in ogni fabbrica dove Monti regala ai padroni la libertà di licenziare chi lotta, ci sono le nostre ragioni.

Dopo la terribile giornata del 27 febbraio, quando uno di noi ha rischiato di morire per aver tentato di intralciare l’allargamento del fortino della Maddalena, il moltiplicarsi dei cortei, dei blocchi di strade, autostrade, porti e ferrovie, in decine e decine di grandi e piccole città italiane ci ha dato forza nella nostra resistenza sull’autostrada. In quell’occasione abbiamo capito che, nonostante le migliaia di uomini in armi, il governo e tutti i partiti Si Tav erano in difficoltà. Si sono aperte delle falle nella propaganda di criminalizzazione, si sono aperte possibilità di lotta accessibili a tutti ovunque.

Il 27 febbraio non si sono limitati a mettere a repentaglio la vita di uno dei noi, hanno occupato un altro pezzo di terra, l’hanno cintata con reti, jersey, filo spinato.

Il prossimo mercoledì 11 aprile vogliono che l’occupazione diventi legale. Quel giorno hanno convocato i proprietari per la procedura di occupazione “temporanea” dei terreni. Potranno entrare nel fortino fortificato come guerra solo uno alla volta: se qualcuno non si presenta procederanno comunque. L’importante è dare una patina di legalità all’imposizione violenta di una grande opera inutile. Da quel giorno le ditte potranno cominciare davvero i lavori.

I No Tav anche questa volta ci saranno. Saremo lì e saremo ovunque sia possibile inceppare la macchina dell’occupazione militare.

Facciamo appello perché quel giorno e per tutta la settimana, che promoviamo come settimana di lotta popolare No Tav, ci diate appoggio. Abbiamo bisogno che la rete di solidarietà spontanea che ci ha sostenuto in febbraio, diventi ancora più fitta e più forte.

Non vi chiediamo di venire qui, anche se tutti sono come sempre benvenuti, vi chiediamo di lottare nelle vostre città e paesi.

Movimento No Tav

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Lab.Abitare – Analisi e progettualità

Abitare, per noi, significa vivere un territorio, non subirlo. La geografia delle metropoli, oggi, disegna uno sconfinato campo di alienazioni e solitudini, nel quale ognuno e ognuna attraversa quartieri e nuovi agglomerati urbani secondo le sole leggi della produzione e riproduzione capitalistica: periferie di centri commerciali e zone dormitorio, speculazioni selvagge che ad ogni angolo nominano il profitto di pochi accumulato sulle spalle di molti, luoghi segnati dall’imperativo del consumare.
Il Laboratorio Abitare nasce dall’esigenza di aprire un fronte di conflittualità rispetto all’emergenza abitativa dei soggetti che vivono i quartieri intorno all’università di Roma Tre,  che la presenza dell’ateneo ha in buona parte devastato, sul piano sociale e su quello edilizio.
È dentro una composizione sociale specifica, quella dello studente – inteso non solo come utente passivizzato dell’università smantellata e dei saperi impoveriti – ma come figura a metà tra un mondo del lavoro precarizzato e una sfera sociale fatta di sottrazione continua di welfare, diritti reali, libertà, che il laboratorio vuole muovere i suoi primi passi.
Prendere casa, per noi, non può essere reato, poiché rappresenta la riappropriazione di un bisogno fondamentale. Bisogno che oggi è oggetto di rapina da parte dei vari palazzinari che decidono delle politiche abitative insieme a giunte conniventi e ugualmente interessate a fare di Roma una distesa di cemento, in cui chiunque resti atomizzato e non abbia relazioni se non quella col proprio televisore.
Prendere casa non significa dunque rinchiudersi tra quattro mura, bensì rilanciare a partire dall’abitare, l’alternativa possibile alla forma di vita imposta, la cooperazione sociale liberata dal comando e dal lavoro, e farlo a partire da quel microcosmo di sfruttamento e di conflittualità che sono oggi i territori.
L’università, in questo senso, smette di essere l’edificio chiuso dove si esercita verticalmente la trasmissione dei saperi e diventa condivisione diffusa degli stessi, sul modello della Rimaia  spagnola e dell’esperimento L.u.i.s.a. Un’università dal basso, dentro e dei quartieri, che attraverso lo strumento della lotta per la casa ponga la questione di come possa essere liberata quella ricchezza di modi d’essere, di sviluppare pensiero e costruire democrazia diretta che già in molte esperienze di lotta si esprime.

 

Lab. Abitare

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Comunicato occupazione via Boccea 506 – Casa per tutti e tutte

A tre giorni dalla riapertura degli spazi di via Boccea 506 continua
il presidio permanente.
Venerdì mattina siamo entrati in questi spazi abbandonati da oltre
15 anni dall'amministrazione e dalla proprietà.
In un quartiere come Casalotti dove la carenza di servizi come il
prolungamento della metropolitana, case popolari, asili nido e di
luoghi di partecipazione e socialità va a braccetto con il costante
aumento del prezzo degli affitti e dei mutui, uno spazio come
questo viene utilizzato esclusivamente per speculazioni finanziarie.
In queste giornate lo spazio è stato vissuto e attraversato da molte
persone del quartiere contribuendo alla sua pulizia e partecipando
alle iniziative.
Non lasciamo questo spazio di nuovo al degrado e all'abbandono
cosi come è stato in questi anni. L'augurio è quello di poter
continuare a vivere insieme uno spazio cosi importante.
Per questo abbiamo deciso di continuare a presidiare questi spazi,
invitiamo tutti e tutte a passare a vedere questo spazio recuperato
per il quartiere.
Purtroppo la risposta delle forze dell'ordine è sempre la solita,
dopo la notifica di alcune denunce per l'occupazione di Venerdì
questa mattina ci è stato promesso lo sgombero a breve, per
restituire questo luogo alla speculazione.
L'emergenza abitativa che tutti e tutte noi ci troviamo a vivere,
insieme all'entusiasmo dimostrato da chi è venute a vedere ed ha
vissuto anche solo per poche ore questo spazio liberato ci spingono
a portare avanti comunque questa lotta.
I momenti più delicati sono comunque le prime ore del mattino, in
cui già da domani si potrebbero presentare le forze dell'ordine, e
tentare di sgomberarci. Rilanciamo invitandovi alle prossime
iniziative che si terranno in questo nuovo spazio:

PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE

MARTEDI 3 APRILE:
Ore 19 apericena prolungata musicale e riqualificazione artistica
dei muri

MERCOLEDI 4 APRILE:
Ore 17 body painting e merenda/giochi per bambini, graffiti
Ore 19 aperitivo musicale di periferia
Ore 21 proiezione film “ET IN TERRA PAX”

GIOVEDI 5 APRILE:
Ore 17 ASSEMBLEA PUBBLICA: SPECULAZIONE EDILIZIA ED
EMERGENZA ABITATIVA
alla quale interverranno numerose realtà del territorio e cittadine,
impegnate su
questi temi. A seguire CENA SOCIALE

Occupanti via Boccea 506
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