TENTATIVO DI SIGILLI RISPEDITO AL MITTENTE, IL QUARTIERE RESISTE

Stamattina, 2dicembre, solerti funzionari dell’Ater accompagnati
dalle forzedell’ordine hanno provato a sgomberare lo spazio “Jolly”
invia del Gazometro 3. Uno scantinato dell’Ater che è statoper
dieci anni abitato dagli anziani del quartiere che lìsi
incontrano, giocano a carte e socializzano fuori dalle salebingo e
dalle altre trappole create ad arte per vampirizzare legià magre
pensioni.

Per 10 anni l’Ater è stato aguardare senza mai proporre una
soluzione. diversa dalla chiusuraarbitraria con lucchetti e
polizia.

Dal primo giorno dioccupazione come realtà sociali del territorio che da

anni si battono xil reddito e i diritti insieme agli anziani del quartiere,

abbiamo chiesto all’Aterdi interloquire sullo stato di abbandono di quello e molti altrilocali che dovrebbero
essere destinati, almeno in parte, ad usosociale. Ma l’Ater è un
ente inaccessibile non solo per i tantiche reclamano il vituperato
diritto alla casa popolare ma ancheper chi vorrebbe che il
patrimonio pubblico venisse gestito avantaggio della popolazione
dei quartieri e non solo del bilanciodisastroso dell’ente. La
campagna propagandistica che vuolel’Ater impegnato nella
“tolleranza zero” contro morosità eoccupazioni è il modo con
cui si continuano in questo paese adoccultare le vere
responsabilità del fallimento delle azienderegionali che
gestiscono il patrimonio immobiliare pubblico ovveroi tagli di
stanziamenti all’edilizia residenziale pubblica daparte dei
governi di ogni colore e ad ogni livello.

La modalità è stataquella di una zelante dirigente “dottoressa” dell’Ater , priva dialcun “foglio” di accompagnamento che dicesse quello che stavacercando di fare, accompagnata da due operai (che avrebbero dovutosaldare la porta) e che una volta visto il dispiegarsi di persone, ditutte l’età, davanti alla porta ha deciso di chiamare le così detteforze dell’ordine che prontamente , anche loro privi di alcunmandato, con arroganza, hanno cominciato a prendersela con chiunquegli si parasse davanti.

Gli anziani stessi, che daanni provano ad aprire una questione e che sarebbero anche disposti apagare una cifra popolare e giusta, non sicuramente i 20 anni diarretrato del psi, non hanno potuto far a meno di notare che l’unicomodo, anche a quell’età, è la lotta.

Il tentativo el’iniziativa della” dottoressa” torna nell’inutile ufficio dallaquale esce, accompagnata dal qual si voglia processo di investimento,speculazione e devastazione del nostro territorio ,che avesse inmente.

Questa volta la criminalizzazione non passerà perchéc’è un
intero quartiere che conosce bene le responsabilità eil lassismo
dell’Ater, un intero quartiere solidale con chi nonsi rassegna a
vedere spazi e servizi pubblici chiudere e andare inmalora.

Oggi i solerti funzionari non hanno potuto far nientedi fronte alle
decine di persone che prontamente sonoaccorse.

Spazio Jolly occupato e liberato: da qui non ce ne andiamo!

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